È finito il tempo delle city car?
Come non amare le city car? Pratiche, le parcheggi ovunque, le guidi in scioltezza, sono economiche. Chiaro che sono le auto ideali se non hai una famiglia numerosa da trasportare, con tanto di spesa e pacchi vari.
I vantaggi di una city car sono innegabili, in quanto, tradizionalmente, sono dotate di motori piccoli che consumano poco e che hanno base emissioni.
È davvero la scelta ideale in questi tempi attenti ai costi e all’ambiente?
A ben vedere, negli ultimi anni, le city car hanno iniziato a cedere il passo ad auto con volumi maggiori ed a veicoli “alternativi”.
Livello di emissioni vincolante
Un aspetto da considerare, per analizzare la questione, sta nel fatto che una city car, vista l’esigenza di mantenere un basso livello di emissioni e vista la normativa attinente, ha un elevato costo di produzione, forse, non sempre ripagato dal costo sul mercato delle autovetture, destinate ad un target di acquirenti che cerca un’auto economica.
Alcuni anni fa, l’Unione Europea aveva annunciato l’intenzione di sanzionare i produttori che non riuscivano a raggiungere le emissioni medie di CO2 nell’intervallo di 95 g/km. Tutte le auto in vendita, allora, dovettero essere modificate per avere qualche speranza che i loro produttori raggiungessero gli obiettivi, sia pure con margini risicati.
Auto piccole più difficili da elettrificare
I pacchi batteria e i motori elettrici sono costosi, il che li rende molto poco competitivi in un mercato chiaramente attento al prezzo. Anche con gli ibridi, i problemi non sono pochi: oltre al costo di una batteria (più piccola) e di un motore elettrico, c’è pochissimo spazio in cui inserirli tutti.
Il futuro delle city car non sembra roseo, anche perché sembra che le normative sulle emissioni e le sanzioni diventeranno solo più severe.
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